TOTEMICA
Coreografia e scene Manfredi Perego
Danza Chiara Montalbani
Musiche originali Paolo Codognola
Disegno luci Ornella Banfi
Una produzione MP.ideograms, TIR Danza.
Col supporto Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico
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[ITA] Totemica nasce nel periodo della pandemia come riflessione sulla condizione umana contemporanea ed il suo senso di onnipotenza perpetuo.
“Sono abitato dal dubbio come non mai, la pandemia ha mosso e rotto molte delle mie certezze. Il mio rito quotidiano è disintegrato, alla ricerca d’una base ove poggiarsi. Spesso mi ritrovo a navigare in una sorta di spazio siderale, nel quale so di non poter riporre alcuna certezza” (Manfredi Perego).
Come una divinità decaduta che non sa più chi è, che non si riconosce più in nessun luogo e nessun credo. La coreografia esibisce un dio irriconoscibile nel presente, concreto nella storia, energia viva ma scaduta in un limbo non identificato. Potente tamburo muto che risuona a tratti. L’interprete ricade nel silenzio più enigmatico di una nuova ricerca di se stesso, senza fine.
Totemica vuole essere la testimonianza fisica ed emotiva di questa situazione, in cui si abita una sacralità dispersa priva di appigli.
[ENG] Totemica was born in the period of the pandemic as a reflection on the contemporary human condition and its perpetual sense of omnipotence.
“I am inhabited by doubt as never before, the pandemic has moved and broken many of my certainties. My daily ritual is disintegrated, searching for a base to stand on. I often find myself navigating in a kind of sidereal space, in which I know I cannot place any certainty” (Manfredi Perego.
Like a fallen deity who no longer knows who he is, who no longer recognises himself in any place or creed. The choreography exhibits a god unrecognisable in the present, concrete in history, living energy but expired in an unidentified limbo. Powerful mute drum resounds at times. The performer falls into the most enigmatic silence of a new, endless search for himself.
Totemica wants to be the physical and emotional testimony of this situation, in which one inhabits a dispersed sacredness devoid of footholds.