Plissé
Di e con Greta Francolini
in collaborazione con Dracopampera
una produzione Tir Danza
coproduzione Teatro Akropolis
con il sostegno di Kinkaleri spazio K, Teatri d’Imbarco_Teatro delle Spiagge, Company Blu, Teatri di Vetro, Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni Cango, PARC performing arts reasearch centre
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[ITA] Tentativo di separare gli arti dal corpo. Far vivere le periferie di un proprio protagonismo sezionate dalle lame di luce e da una postura rigida che impedisce una organica connessione dei movimenti. Il rosso della moquette apre ferite nello spazio. Su un vassoio viene presentata la cucina delle idee, è vuoto. E sotto, la portata principale: carne. La carne se ne va su e giù per lo spazio, un corpo che si sposta per portare le braccia. Alla fine di un gran rigirare il suono di una pianola elettronica come sulla quale sia caduto un peso improvvisamente, fa levitare una mano. Il pensiero sulla danza di Francolini comunica con la visione di Dracopampera che si traduce nella messa a punto dello spazio e nella video proiezione dove un volto in continuo disfacimento si unisce ad oggetti quali un mazzo di fiori finti, un lumino.
[ENG] Attempt to separate limbs from the body. To make the peripheries experience their own protagonism dissected by the blades of light and by a rigid posture that prevents an organic connection of movements. The red carpet opens wounds in space. On a tray is presented the kitchen of ideas, it is empty. And below, the main course: meat. The meat goes up and down the space, a body moving to carry the arms. At the end of a big turn, the sound of an electronic pianola, as if a weight has suddenly fallen on it, levitates a hand. Francolini’s thinking about dance communicates with the vision of Dracopampera, which is translated into the fine-tuning of the space and the video projection where a face in continuous disintegration joins objects such as a bouquet of fake flowers, a lamp.