Non finito a sei voci
anno produzione:
coreografia Riccardo Buscarini
con Donato Barile, Gianluca Formica, Guido Del Gaudio, Veronica Galdo, Maria Anna Deidda, Beatrice Ciattini
esito finale dell’azione Prove d’Autore XL, coordinata da Cantieri Danza
con la partecipazione di Anticorpi – rete regionale di festival, rassegne e residenze creative e in collaborazione con la Scuola Balletto di Toscana – Compagnia Balletto di Toscana Junior
con il sostegno di ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna
Il marmo è come l’uomo, prima di intraprendere qualcosa, devi conoscerlo bene e sapere tutto ciò che ha dentro. Così, se in te ci sono delle bolle d’aria, io sto sciupando il mio tempo.
Michelangelo Buonarroti
Prendendo ispirazione dall’architettura della Firenze rinascimentale, dalla scultura michelangiolesca e dai madrigali amorosi di Luca Marenzio, compositore e cantore attivo nel tardo Rinascimento, Non finito a sei voci indaga il tema della fiducia attraverso l’uso di forme e meccaniche di movimento primarie che si evolvono in uno spazio limitato, condensato. In una costante negoziazione dell’equilibrio e del peso gli interpreti, sei come le voci dei madrigali di Marenzio, si incontrano e scontrano in intrecci scultorei caricando lo spazio di tensioni, contrappesi e sospensioni ora corali, ora individuali nella ricerca di una armonica simmetria – o di una fuga – che sono a loro negate.