I am shape, in a shape, doing a shape
creazione coreografica di e con Barbara Berti
con il sostegno di TIR Danza
consulenza drammaturgica nella versione italiana Carlotta Scioldo
con il sostegno di Mosaico Danza e H(abita)T – Rete di spazi per la danza/Fienile Fluò
I am shape, in a shape, doing a shape trae origine da uno studio sull’empatia tra un essere umano e un cane. Un flusso di movimenti e parole, un linguaggio con cui Barbara Berti, attraverso un repertorio di sequenze in parte scritte e in parte improvvisate, esplora l’interazione con il pubblico. Un esperimento coreografico di sensibilità che amplifica ogni minima variazione di energia nell’ambiente. Una sequenza di azioni in cui si susseguono cambi di atmosfera veloci e imprevedibili, tra il lirico e l’umoristico. La creazione si avvale di un metodo di ricerca elaborato dall’autrice dal 2013 e centrato sull’esplorazione delle connessioni invisibili tra corpo e mente, attivate in tempo reale dalla performer e dagli spettatori in una sorta di interazione dialogica tra i rispettivi spazi interiori. Tale metodo è già, nel suo attuarsi, uno specifico linguaggio coreografico, una precisa cifra stilistica dell’autrice, che pone al centro dell’indagine il pubblico come necessaria e imprescindibile polarità dell’atto performativo.
«I am shape, in a shape, doing a shape è una sottilissima pratica di presenza. Un mettersi in condizione di apertura rispetto alla corrente di micro-informazioni che proviene dal pubblico convocato. La performer si fa medium, o sciamana, nel rinegoziare la propria identità e nel depositare quanto accade in partiture coreografiche istantanee, essenziali e imprevedibili. Qui non si tratta di spettacolo, ma di una ricerca che si assume – non senza autoironia – il rischio costante del fallimento»
Fabio Acca