10 tracce per la fine del mondo

anno produzione: 2012

coreografia e interprete Riccardo Buscarini
drammaturgia e coreografia in collaborazione con Elisabetta Consonni
produzione Riccardo Buscarini, TIR Danza
con il sostegno di Fondo Fare Anticorpi 2012 – Progetto di Rete Anticorpi – Rete di Festival, Rassegne e Residenze Creative dell’Emilia-Romagna, Hiru Dance Organisation (Londra), PimOFF, Accademia Domenichino da Piacenza

10 è il numero che simboleggia la perfezione, come anche l’annullamento di tutte le cose. 10 = 1+0 = 1 illustra l’eterno ricominciare. Il dieci è il totale dei primi quattro numeri e perciò contiene la globalità dei principi universali. Corrisponde alla Tetraktys pitagorica, esprime la totalità, il compimento, la realizzazione finale. Il dieci è divino e perfetto, in quanto riunisce in una nuova unità tutti i principi espressi nei numeri dall’uno al nove. Per questo motivo il numero dieci è anche denominato “Cielo”, ad indicare sia la perfezione che il dissolvimento di tutte le cose, per il fatto che contiene tutte le possibili relazioni numeriche. La comparazione della simbologia numerica e geometrica fa scoprire un’analogia tra il dieci ed il centro del cerchio: nella tradizione esoterica il valore numerico di un centro o punto è uno, mentre quello di una circonferenza è nove, numero che moltiplicato per qualsiasi altro dà, per addizione delle cifre costituenti il risultato, sempre e soltanto se stesso, esattamente come una circonferenza perpetuamente ritornante sul proprio tracciato. Tale simbologia suggerisce l’ipotesi che la decade rappresenti la perfezione relativa allo spazio-tempo circolare, ovvero la divina immanenza. Il dieci indica il cambiamento che permette all’iniziato di evolvere, di crescere e di elevarsi spiritualmente.

Dizionario dei Miti e dei Misteri, sezione di Simbologia dei Numeri

28 > 2 + 8 = 10 > 1 + 0 = 1
Nel 2012, nel 28° anno della mia vita, ho festeggiato i miei primi 10 anni di danza, proprio quando tutti dicevano che il mondo stava per finire. Per celebrare questi 10 anni fondamentali nella mia crescita personale, ho deciso di creare un lungo assolo composto da 10 capitoli – un mix di immagini ispirate a brani memorabili – in una playlist preparata con il consiglio dei 10 amici che più sanno di musica e più sanno di me.
10 tracce per la fine del mondo è l’antologia del vissuto di un giovane che guarda e vive questo mondo che non è semplice affatto, in cui sono più i dubbi che le certezze, in cui il futuro appare più oscuro del passato più oscuro. 10 tracce per la fine del mondo è la rivelazione individuale di inquietudini universali, dell’instabile che ci circonda, la mia risposta all’insicurezza e alla precarietà che ci dominano e che si tramutano in profezie, una risposta a questa -lenta e già in atto- Apocalisse tanto discussa e tanto temuta. Con una drammaturgia frammentata, una struttura seriale anticlimatica che pende verso la dissolvenza e l’annullamento, 10 tracce per la fine del mondo si pone come un discorso sulla fine e sul finire, sulla fine di un ciclo, ma anche sul cambiamento, sull’attesa di una rivelazione. Ci sono tracce che lasciano tracce, che risuonano dentro di noi e rimangono tangibili, visibili come la polvere rimane sospesa dopo che il gesso che è caduto dalla lavagna, si infrange sul pavimento.
Come il numero 10 rappresenta l’inizio e la fine, la perfezione statica e il rinnovamento ciclico, vorrei che 10 tracce per la fine del mondo fluttuasse nella tensione tra la paura di una fine determinata e il desiderio che tutto – prima o poi – venga cancellato.
Per potersi rigenerare.

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