Come vedi e cosa ti aspetti dalla tua personale visione di “orizzonte scenico trasversale”?
Auspico di continuare ad approfondire l’equilibrio tra gli elementi che più mi appassionano: il pensiero geometrico che tutto ordina e allinea, l’umano come oggetto centrale di studio, la trasversalità dei linguaggi capace di piegare e de-centralizzare queste traiettorie a favore di un orizzonte accogliente e ibrido.
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Intervista
di Michele Olivieri
sipario.it
12 novembre 2019