Nicola Galli (solo suggestione?) riesce a restituire una intensità coreutica e una densità espressiva che nella prossimità restituita dal video riescono a conquistare lo sguardo dello spettatore mediato. Forse è suggestione, forse è astinenza da performance dal vivo (il dubbio rimane), ma sta di fatto che Nicola Galli è riuscito a proiettare il suo mondo altrove, ma in questo caso non ci si riferisce al contesto etno/antropologico, ma al qui ed ora che ha trasceso la distanza, facendo del corpo del danzatore il segno di una carnale prossimità.

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Recensionea cura di Nicola Arrigoni Sipario27 novembre 2020