Nicola Galli (solo suggestione?) riesce a restituire una intensità coreutica e una densità espressiva che nella prossimità restituita dal video riescono a conquistare lo sguardo dello spettatore mediato. Forse è suggestione, forse è astinenza da performance dal vivo (il dubbio rimane), ma sta di fatto che Nicola Galli è riuscito a proiettare il suo mondo altrove, ma in questo caso non ci si riferisce al contesto etno/antropologico, ma al qui ed ora che ha trasceso la distanza, facendo del corpo del danzatore il segno di una carnale prossimità.
Leggi la recensione completa su www.sipario.it.