La Plaza
coreografia Elisa Sbaragli
danza Rafael Candela
elaborazione sonora Edoardo Sansonne
consulenza teorica Sara Cattin
referente tecnico Fabio Brusadin
costumi Chiara Corradini
curatore e promozione Marco Burchini
produzione Tir Danza
residenza Cross Project
Quali rituali vengono accolti nello spazio pubblico e quali vi vengono negati? Come l’abitare dello spazio pubblico viene modificato da azioni collettive?
La riflessione da cui parte il lavoro e che ruota attorno a queste domande, si concentra su come il concetto di spazio pubblico si sia modificato nel tempo, su come sia cambiata la sua funzione e le possibili azioni che si possono svolgere al suo interno
I punti di partenza, le ispirazioni del progetto, sono molteplici e se pur di varia natura e provenienza comunicano tutti l’importanza dello spazio pubblico come espressione della collettività: dai giochi di gruppo o di squadra in piazza, ai mercati rionali, fino ad arrivare alle manifestazioni in diversi momenti storici a cui si aggiunge una riflessione necessaria sulle nuove politiche restrittive e coercitive imposte dal Governo Italiano con il nuovo DDL sulla Sicurezza, volte a punire azioni dirette al dissenso anche quando queste sono passive (non violente).
In LA PLAZA si vuole aprire una riflessione su più livelli concettuali di piazza: fisico e di significato. Nel lavoro andremo quindi a studiare e catalogare quei rituali collettivi e individuali che avvengono o meno, nello spazio pubblico di una piazza: luogo sociale e politico per eccellenza, un punto d’incontro, di aggregazione, di scambio commerciale e culturale, di protesta, di culto e dichiarazione.
Per rispondere alla domanda iniziale coniugheremo i rituali del passato, del presente ed immagineremo quelli del futuro per comprendere le trasformazioni nel tempo, i limiti, i potenziali e come questi modificano il significato stesso dello spazio pubblico.
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