Euforia

Ideazione e regia Silvia Rampelli
danza Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini, Valerio Sirna
luce Gianni Staropoli
composizione musicale originale Tiago Felicetti
voce Charlie Pitts, Julia Bozzo Magrini
quadrifonia e ottimizzazione del suono Daniel Bacalov
produzione Habillé d’eau
coproduzione Armunia/ Festival Inequilibrio – Castiglioncello, Fabbrica Europa Sostegno Short Theatre, Angelo Mai, Studio Movimento
Premio Ubu 2018 Migliore spettacolo di danza

Vorrei allontanare le parole dal fatto.
Il fatto è il corpo, costrutto assoluto, asserragliato nella materia, materia, autoevidente, interrogante, in assenza di cognizione, di intenzione, di veglia, manifesto, sembianza, simulacro.

Da alcuni anni cerco un passaggio logico ed esistenziale che l’esperienza sollecita e che nella riflessione filosofica incontra una possibilità. Il tema della situatività, dell’essere gettati, della caduta nel tempo trova un rudimentale parallelo nel dispositivo teatrale, artificio volto a ricreare – attraverso l’ordigno dell’esposizione al Mondo – la condizione di apertura, fondamento di ogni sentire.

Priva di riferimenti nella coreografia contemporanea, la scena di Habillé d’eau è un’ipotesi percettiva dove tutto è dato sensoriale, un campo di forze le cui figure solitarie e tese sono in pari misura corpo, tempo, spazio, luce, silenzio, suono, una dimensione immersiva che nella percezione dello spettatore trova accoglimento e forma, diviene evento, linguaggio. Oggetto di indagine è il corpo, superficie interrogante e limite, materia involontaria e insondabile nell’esporsi, origine di senso prima e oltre il dire.